top of page
Immagine del redattoreBisport

Bisport: la nuova era dello squash

Già presente nel panorama studentesco inglese degli inizi dell’800, lo squash è una delle evoluzioni del tennis e viene attualmente praticato da più di 15 milioni di persone in tutto il mondo


Le discipline sportive non smettono mai di evolversi, a seconda degli interessi e delle necessità. Questo è quello che è successo con lo squash: derivato dal classico gioco del tennis, è nato come allenamento individuale per poi diventare una vera e propria disciplina che ha appassionato molti giocatori.

Si tratta di un gioco di racchetta, proprio come il tennis, la differenza sostanziale sta nel campo: viene praticato all’interno di una piccola area rettangolare chiusa sui quattro lati e la palla viene fatta rimbalzare direttamente sul muro frontale al giocatore, in uno spazio delimitato da linee. Se confrontato con il tennis, l’area di gioco risulta essere molto più ridotta e ciò richiede quindi un maggiore sforzo fisico e mentale per il giocatore dato che la palla impiegherà meno tempo per i rimbalzi a terra.

Durante una competizione i giocatori dovranno puntare sulla strategia, oltre che dimostrare doti fisiche ed aerobiche non indifferenti. Si tratta di un gioco molto dinamico, a causa anche degli spazi molto ridotti.

Ultimo ma non per importanza è la pavimentazione: nella maggioranza dei casi il “terreno” di gioco è costituito da strati di parquet, come nel basket. Questo permette ai giocatori di non scivolare durante gli innumerevoli scatti durante una partita. Tra le aziende capaci di progettare e realizzare un campo come quello appena citato troviamo Bisport, che si occupa di impianti sportivi dal 1986. La società modenese ha infatti realizzato da poco un nuovissimo campo da squash in provincia di Bologna, completo di pavimentazione in legno massello Junkers (una delle migliori qualità per incrementare le performance degli atleti di questo sport) e segnature sulle pareti di gioco.

“È sicuramente una disciplina che ha visto alti e bassi durante gli anni, era molto in voga negli anni novanta e in questo periodo molti si stanno riavvicinando a questo bellissimo sport, soprattutto perché gli allenamenti sono individuali e quindi il rischio di un possibile contagio è davvero minimo” ci conferma Rashid, co-titolare di Bisport.

Per richiedere ulteriori informazioni sugli impianti sportivi realizzati da Bisport, visitate il loro sito internet www.bisport.eu oppure scrivete una email a bisport@bisport.it





Comments


bottom of page